Voci dalla provincia: Parlär burgzàn (fidentino) quarta parte
di Vittorio Chiapponi e Temistocle Corradi, Quaderni Fidentini, 1990
Voci di Vittorio Chiapponi e Angela Pietrantoni
barlandàn pagliaccio; persona che non mantiene la parola data o che si comporta indecorosamente e senza dignità; fanfarone; millantatore;
basgàn besegàno: qualità di uva da tavola di acino grosso, sia bianca che rossa, dalla polpa insipida, inadatta alla vinificazione; aggettivo: tontolone; tardivo di comprendonio; malmaturo; citrullo; (anche: bazgàn)
baslöta mento;
batulén catòrcio; oggetto vecchio e sconquassato;
cumbinär sö di batulén combinare affari di poco conto ed intricati;
bàu soldino, baiocco da «baj», diminutivo di baiocco, monetina di rame dello Stato Pontificio;
avêgh gnânc un bàu essere al verde; essere povero in canna;
bâza sbornia; sbronza;
andär in bâza sborniarsi,
bâza caragnón’na sbornia lagrimosa, con contorno di piagnisteo;
bâza da cumenión sbornia straordinaria, da Comunione;
bâza da mötar in quädar sbornia da mettere in cornice, memorabile;
bâza müta sbornia muta; silenziosa, melanconica;
bêdul betulla, villico zotico;
béssi quattrini, denaro in genere;
avêgh di béssi essere danaroso;
guärdal bén, guärdal tütt: l’òm sénza béssi partì l’é brütt! guardalo bene, guardalo tutto, l’uomo senza soldi quant’egli è brutto!
biadén rattoppo; rappezzo;
mötar un biadén rattoppare
biciclöta bicicletta; gassosa con la chiusura di tenuta formata da una pallina di vetro; persona di piede lesto e sempre in movimento.
La tipica pronuncia di questa parola (una marcata eu alla francese) costituisce, unitamente a poche altre locuzioni come «caröta», carriola, un particolare test per distinguere il «borghigiano veràce» da quelli di importazione che si esprimono con la «è» aperta;
I prét in biciclöta i vàn cmé ’na sajöta i preti in bicicletta vanno come saetta: canzonatoria e maligna considerazione riferita dal popolino a quei rari sacerdoti, proletari e progressisti, che, all’inizio del secolo, usavano il velocipide, impacciati come erano dalla prolissa e scomoda veste talare tiòga, tassativamente prescritta ed obbligatoria per il loro ministero, insieme al nero tricorno nicchio.
bìda sterco di bue o di vaccina, di consistenza molliccia;
pistar ’na bìda fare un passo falso;
straiè cmé ’na bìda faccendóne inconcludente;
bidòla pappetta, impasto molto liquido; minestrone indigeribile;
bigiuldón scansafatiche; persona che mena il can per l’aia, fannullone;
bîrla testa, capoccia;
andär zù d’ bîrla sragionare, dare i numeri.
(continua)